Gli spagnoli la chiamano “sindrome di Diogene” della mail, gli esperti cercano di spiegarne le cause e le eventuali soluzioni, gli utenti però continuano ad ignorarla. E’ arrivato il momento di uscire allo scoperto? Qual è lo stato della vostra casella di posta? Insomma, se doveste rintracciare quella famosa mail ricevuta dal signor Rossi, quanti di voi riuscirebbero a farlo in pochi secondi? Un dato è certo: la mail è quello spazio personale che ogni proprietario gestisce alla sua maniera, scegliendo di archiviare i messaggio ricevuti, di cancellarli dopo averli letti o, come accade appunto nella “sindrome di Diogene”, di accumularli tutti pigramente. Cosa c’entra Diogene, il filosofo cinico che viveva in una botte, e cercava l’uomo con la sua lampada? C’entra, perché Diogene è stato anche identificato come una sorta di accumulatore compulsivo che teneva tutto nella sua misera abitazione come oggi fanno certe persone che riempono le loro case di oggetti inutili e spazzatura.
Qualunque sia la vostra condotta, sappiate comunque che in Spagna qualcuno si è preso la briga di analizzarla. In un reportage, pubblicato sul quotidiano El Pais, emerge così la preoccupante tendenza della “sindrome di Diogene”. Preoccupante non perché contagiosa o mortale, ma per le conseguenze che l’aumento incontrollato di messaggi ricevuti potrebbe portare alla casella. La più grave? Sicuramente la perdita dell’account e di tutto il suo contenuto.(Repubblica.it)
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Forse gli spagnoli non conoscono la mitica gmail…